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Marini, Franco.

Sindacalista e uomo politico italiano. Conseguita la laurea in Giurisprudenza, iniziò la sua attività lavorativa come funzionario della Cassa del Mezzogiorno, ricoprendo l'incarico di capo dell'ufficio organizzativo dal 1959 al 1991. Dopo una breve militanza nello PSDI, con cui nel 1979 fu eletto deputato europeo, M. si iscrisse alla Democrazia Cristiana e fu attivo nell'Azione Cattolica e nelle ACLI, assumendo un ruolo sempre più preponderante nel sindacato della CISL, in veste di vicesegretario nazionale (primi anni Settanta), segretario aggiunto (1979-85) e segretario generale (1985-91). Nel 1991 abbandonò il sindacato per entrare in politica e venne nominato ministro del Lavoro nel VII Governo Andreotti. Nello stesso anno, a seguito della morte del leader storico Carlo Donat Cattin, passò alla guida della corrente "Forze Nuove", la sinistra sociale della DC, tradizionalmente più sensibile alle prerogative del mondo del lavoro. Eletto deputato nel 1992 nelle liste della DC, nel gennaio 1994 fu tra i fondatori del Partito Popolare Italiano, di cui fu segretario generale dal 1997 al 1999. Eletto al Parlamento europeo nel 1999, nel 2000 favorì l'ingresso del PPI nella formazione di centro-sinistra della Margherita che, trasformatasi in partito (2002), lo designò responsabile organizzativo. All'interno della Margherita M. rappresentò i settori più centristi. In seguito alla vittoria del centro-sinistra nelle consultazioni dell'aprile 2006, fu eletto presidente del Senato. Nel febbraio 2007 fu insignito della Gran Croce dell'Ordine al Merito Melitense (n. San Pio delle Camere, L'Aquila 1933).